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9 consigli per coltivare le patate

patate orto

Oggi parliamo della coltivazione di un tubero molto popolare, in cucina come nell’orto: la patata.

La patata fa parte della famiglia delle solanacee, come i pomodori e le melanzane, e cresce a cespuglio con un fusto centrale da cui partono una o più radici, detti stoloni, che con l’ingrossamento del loro apice formano i tuberi.

A seconda della varietà, il ciclo biologico delle patate può durare dai 3 ai 5 mesi.

 

Scegliere la varietà di patata da piantare

La prima cosa da fare quando si decide di coltivare le patate è scegliere la varietà di seme più adatta alle proprie esigenze.

Gli elementi da prendere in considerazione sono l’epoca di maturazione, il colore di buccia e polpa e l’uso che se ne fa in cucina.

Per quanto riguarda l’epoca di maturazione, si può scegliere tra:

  • precoce, cioè pronta per la raccolta dopo 75-90 giorni dalla semina. Si tratta della soluzione ideale per le zone montuose, perché permette di avere il raccolto in tempo breve;
  • medio-tardiva, da raccogliere in autunno, ideale per la conservazione nei mesi invernali.

Per quanto riguarda invece il colore della polpa e della buccia, possiamo classificare le patate in:

  • pasta bianca, patate ricche di amido con la polpa farinosa che tende a sfaldarsi durante la cottura. In cucina sono ideali per preparare gnocchi, purè, crocchette o sformati;
  • pasta gialla e buccia rossa, con la polpa soda e compatta, che non si sfalda neanche dopo una cottura lunga. In cucina queste patate sono le migliori da friggere o da fare al forno;
  • pasta rossa/viola, con una polpa ricca di vitamina C, ferro e antociani, fonti di antiossidanti che combattono l’invecchiamento cellulare.

 

Preparare il terreno e l’ambiente per la semina delle patate

Una volta scelta la varietà da piantare, è necessario predisporre il terreno.
Il clima ideale per la coltivazione delle patate è temperato freddo, tipico delle zone collinari o montane. Bisogna però evitare di esporre le colture al freddo intenso: in particolare, durante la fase di formazione dei tuberi la temperatura deve essere compresa tra 16 e 26°C, in modo da permettere il giusto accumulo di amido.

La fase di preparazione del terreno prima della semina è fondamentale per ottenere un buon raccolto.

Il terreno ideale per coltivare le patate è sciolto e profondo, ricco di sostanza organica, privo di sassi, che possono ostacolare la formazione dei tuberi, e soprattutto senza alcun tipo di ristagno idrico.
Consigliamo un pH da 5,5 a 7,5.

Per arricchire il terreno di sostanza organica, molti agricoltori scelgono il sovescio: seminano piante ricche di elementi nutritivi in autunno, per poi interrarle un mese prima della semina delle patate.

In alternativa al sovescio, si può optare per l’aggiunta, sempre in autunno o inverno, di un concime organico (come letame maturo o compost) da interrare nel terreno.

 

Fase di semina delle patate

La semina può partire in tre modi diversi: da tuberi certificati, da tuberi avanzati o da semi.

I tuberi certificati, scelta che consigliamo, vengono venduti nei negozi specializzati in varie pezzature (da 5, 10 o 25 kg) e danno la garanzia di assenza di organismi nocivi e virus.
È la scelta migliore per avere un raccolto molto produttivo e di ottima qualità.
Nel nostro punto vendita puoi trovare anche i tuberi certificati per la tua coltivazione di patate.

I tuberi avanzati dall’anno precedente sono la scelta più economica: le patate che non possono più essere mangiate vengono utilizzate per la semina.
Prima di piantarle nel terreno, bisogna aspettare che germoglino per valutarne la vitalità.
La resa della coltivazione sarà minore rispetto alla prima opzione, e resta il rischio di propagare virus e malattie.

La riproduzione a partire dai semi, infine, è una pratica poco diffusa, che viene utilizzata principalmente dai laboratori per sviluppare nuove varietà e incroci.

Nelle zone montane, solitamente la semina delle patate avviene in primavera, con la luna calante e in un terreno asciutto e soffice.

Per aumentare la resa dei tuberi più grossi, è possibile tagliarli in più parti. L’unica accortezza da tenere presente è quella di lasciare sempre almeno una gemma per ogni pezzo, in modo da permetterle di germogliare.

I tuberi dovranno essere interrati a 10 cm di profondità, con una distanza di 30 cm tra uno e l’altro nella stessa fila e 65-75 cm di distanza tra le file.

 

La fase di rincalzatura nella semina delle patate

La rincalzatura è un’attività a cui si procede solitamente dopo la semina e consiste nel creare dei solchi tra le file e nell’aggiungere terra alla base delle piante, coprendo il fusto principale.

Si tratta di un’operazione che apporta molti benefici:

  • aumento del terreno disponibile per la crescita degli stoloni e dei tuberi;
  • protezione dal freddo e dai raggi solari, che inverdirebbero la buccia e la polpa;
  • eliminazione e controllo delle erbe infestanti;
  • scorrimento dell’acqua attraverso i solchi creati durante le irrigazioni;
  • un terreno più soffice e aerato.

Durante questa fase, si consiglia di aggiungere del concime a base di potassio lungo il solco, per favorire l’accumulo di amido all’interno del tubero.

 

L’irrigazione delle patate

L’acqua è un elemento fondamentale per la crescita e lo sviluppo delle patate: un deficit idrico infatti può compromettere l’attività fisiologica delle piante e danneggiare tutta la produzione, soprattutto nella fase di stolonizzazione e formazione dei tuberi.

Soprattutto nelle prime fasi vegetative, quindi, il terreno deve mantenere un’umidità ottimale, in particolare negli strati superficiali: l’apparato radicale delle patate è infatti sviluppato nei primi 30 cm di suolo.

Oltre alle carenze idriche, anche i ristagni possono provocare cali di produzione, quindi è molto importante che la fase di irrigazione sia svolta con la massima attenzione.

Quando la pianta inizia a seccarsi, è bene sospendere l’irrigazione artificiale, per evitare ristagni e marciumi.

 

Malattie e parassiti delle patate

Un’altra causa di cali di produzione può essere anche l’insorgere di malattie, fitopatie o malformazioni.

Per prevenire la comparsa di insetti parassiti o malattie fungine, il primo passo da fare è quello di disinfettare il terreno, operazione che può essere svolta con calce magnesiaca o insetticidi granulari da spargere all’interno del suolo.

L’insetto dannoso più comune è la dorifora, che sia da larva sia da adulta si nutre delle foglie di patate, compromettendone la fotosintesi e, di conseguenza, lo sviluppo dei tuberi.
Poiché svernano nel terreno, è importante procedere a una regolare rotazione delle colture e a una disinfestazione del terreno, oppure, una volta notata la presenza di larve e adulti sulle foglie, è possibile procedere con un trattamento insetticida per eliminarli.

Per quanto riguarda invece le malattie fungine, quella più comune e pericolosa è la peronospora, che può essere trasmessa tramite tuberi contaminati o tramite spore presenti all’interno del terreno.
Le piante colpite solitamente cambiano colore: foglie e steli diventano brunastri. Il rimedio migliore per questa patologia è un trattamento a base di verderame.

 

Raccolta delle patate

Una volta preparato il terreno, piantati i tuberi e scongiurata la possibilità di patologie, bisogna aspettare che la pianta cresca e infine procedere alla raccolta.

Per calcolare in modo approssimativo l’epoca della raccolta, bisogna come prima cosa prendere in considerazione il tipo di tubero piantato (precoce, medio o tardivo).
Successivamente, bisognerà eseguire un esame visivo della pianta: quando questa inizia a seccare e ad afflosciarsi, è prossima alla raccolta.
Per un’ulteriore conferma, basta dissotterrare alcuni tuberi e strofinare la buccia: se questa non si scalfisce e resiste allo sfregamento, significa che le piante sono pronte per la raccolta.

È necessario procedere con clima asciutto e terreno secco, avendo cura di non danneggiare i tuberi durante l’estrazione.

 

Conservazione dei tuberi

Le patate possono essere conservate in un ambiente buio, fresco e arieggiato, con una temperatura tra i 4 e i 6°C, in modo da evitare l’inverdimento del tubero e il germogliamento precoce.

In questa fase è bene dividere i tuberi sani, che potranno essere conservati più a lungo, da quelli malati o danneggiati, che dovranno essere consumati nel più breve tempo possibile.

Solitamente è possibile conservare le patate per 2 o 3 mesi, dopodiché cominciano a germogliare.

 

Consociazione e alternanza delle colture

L’alternanza di colture differenti sullo stesso suolo è una pratica molto utile, perché permette una produzione maggiore e una minore formazione di agenti patogeni, funghi e virus.

Generalmente, dopo la coltivazione delle patate è bene seminare cereali, come il grano, oppure mais o barbabietole, piante che apportano preziose sostanze nutritive al terreno, utili per la coltura successiva.

È possibile anche piantare le patate con i fagioli, che rilasciano nel terreno sostanze nutritive importanti.

Ora possiamo solo augurarti un ottimo raccolto!
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