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Impara a coltivare lo zafferano nel tuo orto

coltiva lo zafferano nel tuo orto

Più conosciuto come una delle spezie più preziose al mondo, lo zafferano è una pianta molto affascinante dai fiori violetti.
Il motivo per cui è così costoso è la difficoltà nel ricavare grandi quantità di spezia dal fiore, ma è possibile coltivare lo zafferano nel proprio orto senza nessun problema.

La nostra latitudine è infatti ideale per la crescita dello zafferano nell’orto, e può dare molte soddisfazioni. Basta seguire poche semplici regole.

Iniziamo!

 

Cosa c’è da sapere prima di piantare lo zafferano nel tuo orto

Lo zafferano è una pianta che non teme particolarmente il freddo: per questo motivo può essere coltivata in tutta la penisola. Inoltre, non soffre particolarmente in caso di lunghi periodi di siccità e ha buona resistenza anche agli sbalzi termici.
Per coltivare lo zafferano però ricorda che è necessaria una buona esposizione: la pianta infatti ha bisogno di molta luce per svolgere la fotosintesi.

Scegli un terreno fertile e ben drenante: per esempio puoi utilizzare un terreno in pendenza, che permette all’acqua di scolare, senza creare ristagni idrici che sarebbero dannosi per la crescita dello zafferano.
In alternativa, dopo aver lavorato il terreno, puoi creare delle baulature, ossia delle strisce di terra rialzate, che permettono alle radici della pianta di rimanere più in alto rispetto al livello del suolo.

Prima che ti cimenti in questa avventura, però, dobbiamo avvisarti: il fiore di zafferano è sterile, e se vorrai piantarlo nuovamente dovrai affidarti alla moltiplicazione del bulbo.
Questo infatti resta dormiente nel terreno fino a tarda estate, momento in cui i nuovi getti iniziano a spuntare. Da quel momento si può osservare la comparsa del fiore.

Se non hai un orto, ma vorresti ugualmente coltivare lo zafferano, non temere: è possibile farlo anche in casa o sul terrazzo, mettendo 4 o 5 bulbi in un vasetto con un po’ di terra e aspettando che spuntino le prime foglioline.

Se invece stai pensando più in grande e la tua idea è quella di una coltivazione di zafferano domestica, da cui magari ricavare anche un po’ di spezia per il tuo risotto, prepara il terreno come abbiamo indicato e procurati circa 200/300 bulbi da piantare nel tuo orto.
In questo modo, potrai assicurarti un raccolto soddisfacente.

 

Come coltivare lo zafferano

Esistono due metodologie principali per coltivare lo zafferano: annuale e poliennale.

  • Coltivazione annuale.
    Seguendo questo metodo, una volta sfioriti i bulbi devono essere tolti dal terreno e messi a dimora in un’altra zona. Solitamente il periodo giusto per procedere con questa operazione è giugno-luglio.
    Questo è il momento ideale per controllare i bulbi e scartare quelli danneggiati o che stanno per marcire.
    I vantaggi principali di questo metodo per la coltivazione dello zafferano sono: un maggiore controllo delle erbe infestanti e dei parassiti delle piante, un terreno più fertile grazie alla tecnica della rotazione colturale.
    Il punto a sfavore deriva dal maggiore impegno necessario per mettere in pratica la tecnica, che risulta per questo onerosa e intensa: ogni anno infatti bisogna scavare tutti i bulbi dal terreno per poi piantarli altrove.
  • Coltivazione poliennale.
    Questo metodo, più rapido del precedente, consiste nel lasciare i bulbi nella stessa zona per 5 o 6 anni consecutivi.
    Come conseguenza, bisognerà prestare una maggiore attenzione al controllo delle malattie fungine e delle erbe infestanti, ma una volta raccolte le piante di zafferano, il lavoro annuale è finito.
    Il consiglio che possiamo darti è quello di non lasciare i bulbi nella stessa terra per più di 6 anni, terminati i quali dovrai spostarli in un’altra zona, come per una coltivazione annuale.

Il periodo ideale per la messa a dimora dei bulbi è la tarda estate, tra fine agosto e settembre: questo infatti è il periodo in cui i bulbi iniziano a gettare le prime foglie.

Come già detto in precedenza, crea delle baulature per permettere un maggiore drenaggio.
A questo punto potrai interrare i bulbi di zafferano a una profondità di circa 10 cm, con una distanza di 10 cm tra una piantina e l’altra nella fila e di 20 cm tra una fila e l’altra.

La pianta dello zafferano è rustica e resistente: sopravvive alle gelate e, a meno di una forte siccità, non è necessario procedere con irrigazioni aggiuntive.

Lo zafferano è molto resistente alle malattie che solitamente infestano le piante, ma può avere altri tipi di problemi.
Per esempio, le lumache sono attratte dai fiori, di cui sono ghiotte, mentre topi e arvicole durante l’inverno sono soliti mangiare i bulbi o scavare delle gallerie nelle vicinanze, compromettendo la crescita della pianta.
Un’altra minaccia è rappresentata da caprioli e cinghiali: se sono presenti nella zona in cui vuoi piantare lo zafferano, è bene dotare il terreno di una recinzione.

I fiori dello zafferano possono essere raccolti tra ottobre e novembre, e in base all’andamento climatico si ha un picco di raccolto di una decina di giorni.

 

Come raccogliere e conservare lo zafferano

La raccolta dello zafferano avviene di primo mattino, quando il fiore è ancora chiuso.
Una volta raccolti i fiori, si può procedere alla raccolta dei pistilli. Come prima cosa dovrai scartare i petali (che sono di colore viola) e il polline (giallo): l’unica parte da conservare sono gli stimmi, che si distinguono per il loro colore rosso acceso.

A questo punto si può procedere con l’essiccatura.
Per un risultato ottimale, è meglio utilizzare un essiccatore elettrico, che mantiene una temperatura costante, non troppo elevata, che non ne comprometta la qualità.
In ogni caso, è facile capire che l’essiccatura è andata a buon fine, perché gli stimmi risultano asciutti e fragili al tatto.

Si possono conservare infine in vasetti di vetro ermetici, in un luogo fresco e asciutto, possibilmente al buio.

 

Coltivare lo zafferano può essere molto soddisfacente, proprio perché si tratta di una pianta molto resistente e adatta alle nostre temperature.

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