L’autunno è inoltrato: questo significa che non ci sono lavori da fare nell’orto? Assolutamente no! È il momento della concimazione autunnale.
Questa stagione infatti è ideale per reintegrare nel terreno dell’orto tutte le sostanze nutritive, dopo che sono state assorbite dalle coltivazioni durante la loro crescita.
È importante infatti dare al terreno il tempo di processare e assorbire la materia organica, prima di passare a una nuova coltivazione, che inevitabilmente avrà bisogno di nutrimento per crescere.
Vediamo tutte le tappe di questa parte importante della lavorazione dell’orto.
Perché è necessario concimare in autunno
I motivi principali per cui si procede a una concimazione autunnale sono due:
- come accennavamo poco più su, la concimazione di fondo deve essere fatta almeno due o tre mesi prima della semina, per dare al terreno il tempo di assorbire i nutrienti;
- il terreno deve essere lavorato prima delle gelate, dopo le quali sarebbe troppo duro e impossibile da maneggiare.
La concimazione autunnale è estremamente importante: da come viene svolta infatti dipende la resa delle coltivazioni durante la stagione successiva.
Attraverso questa lavorazione, apportiamo al terreno i principali macro elementi (azoto, fosforo e potassio) e reintegriamo i micro elementi che durante la stagione precedente sono stati assorbiti dalle piante in crescita.
Oltre al nutrimento del terreno, il vantaggio della concimazione autunnale è quello di migliorare la sua struttura.
Se infatti si aggiunge compost o letame, si può rendere più performante la struttura fisica del terreno. In particolare:
- lo si rende più morbido e si evita il compattamento;
- si migliora la sua capacità di trattenere l’acqua, aumentando quindi la sua resistenza durante i momenti di siccità;
- si favorisce la vita dei microrganismi già presenti al suo interno, importantissimi per uno sviluppo sano delle piante.
Come capire di cosa ha bisogno il terreno
Una volta compresa l’importanza della concimazione autunnale, bisogna passare all’azione e scegliere il composto più adatto alle esigenze del proprio terreno.
Non c’è infatti una formula standard, ma bisogna selezionare accuratamente gli elementi da inserire nel proprio concime, in base a ciò di cui la terra ha bisogno.
Una volta fatti gli ultimi grossi raccolti, è bene far analizzare il terreno per formulare il concime corretto, tenendo conto anche delle eventuali alterazioni del pH e scegliendo quindi un concime che possa correggerlo.
Solitamente, le grosse aziende agricole si rivolgono a centri specializzati nel settore, che procedono a svolgere delle vere e proprie analisi di laboratorio sul terreno.
Gli hobbisti che hanno a disposizione orti più piccolini, invece, possono affidarsi al proprio spirito d’osservazione per valutare quali carenze ha il loro campo.
L’assenza di alcuni macroelementi, infatti, può essere osservata anche da un occhio poco esperto, grazie a sintomatologie piuttosto evidenti che possono ricollegarsi a carenze o eccesso di elementi.
Ecco alcune problematiche che può avere il terreno e quali sono gli indizi che si possono riscontrare:
- Carenza di azoto. Quando manca questo elemento è probabile che la crescita delle piante sia molto rallentata.
- Eccesso di azoto. Quando invece l’azoto nel terreno è troppo, le foglie si presentano come molto scure e deformi, i rami sono troppo lunghi.
- Carenza di fosforo. Le foglie sono piccole e hanno un colore bluastro.
- Eccesso di fosforo. In questo caso, le piante presentano una particolare sensibilità all’insorgenza di muffe.
- Carenza di potassio. Quando il potassio nel terreno è troppo poco, generalmente i bordi delle foglie diventano gialli, mentre le foglie più basse assumono un colore marrone.
- Eccesso di potassio. Le foglie si presentano di colore giallo acceso, quasi bianco. Questo può essere anche indice di carenza di magnesio e manganese, dal momento che un eccesso di potassio nel terreno ostacola l’assorbimento di queste due sostanze.
- Carenza di magnesio. Le foglie sono quasi bianche, con venature verdi.
- Carenza di calcio, spesso dovuta a un terreno troppo acido o calcareo. Si presentano clorosi (insufficiente formazione o degradazione della clorofilla) e deformazioni delle foglie.
- Carenza di ferro. Le foglie giovani sono scolorite e con venature verdi, la pianta produce in generale poche foglie e pochi frutti.
Con un po’ di impegno e spirito d’osservazione, anche tu sarai in grado di capire quali sono le problematiche del terreno. Questo ti permetterà di correre ai ripari durante la concimazione autunnale e di avere un ottimo raccolto per la prossima stagione.
Come procedere alla concimazione autunnale
Una volta stabilite le necessità del tuo terreno, puoi passare allo step successivo e dare finalmente al tuo campo il nutrimento di cui ha bisogno con la concimazione autunnale.
Le concimazioni che consigliamo di utilizzare in questa fase sono:
- Compost, che generalmente viene autoprodotto direttamente nell’orto utilizzando gli scarti di produzione
- Letame, il metodo più tradizionale, che da sempre viene utilizzato per arricchire il suolo. Lo si può acquistare anche in pellet, contenuto in comodi sacchi
- Humus di lombrico, molto utilizzato nelle colture bio.
Procedi alla concimazione autunnale non appena hai finito l’ultima raccolta, con una vangatura leggera, senza la necessità di andare troppo in profondità.
A questo punto, distribuisci nel terreno il concime che hai scelto e lascia che il tempo faccia il resto del lavoro. Durante l’inverno, infatti, grazie anche all’aiuto del freddo, si decomporrà e rilascerà le sostanze necessarie nella terra.
Ora hai tutti gli elementi che ti servono per la concimazione autunnale del tuo orto: sei pronto per un raccolto fantastico per la prossima stagione!
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